22/12/2018

L’artigiano del Foam

Gian Maria Giappa Cattani. A cura di Anna Brignolo

I gallegianti a Fidenza sono i Cappelletti. Così Giappa ha chiamato le sue tavole da surf, Float. E sì, il logo è proprio un Cappelletto Fidentino.

Gian Maria è un artigiano del foam e della resina; sarebbe più facile chiamarlo shaper, ma non è solo quello. Giappa è un autodidatta, ha shapato la sua prima tavola nel 2010, leggendo e studiando, ma si sa le doti sono innate e lui ce l’ha, e noi italiani sappiamo bene che l’artigianato è nel nostro DNA.

Fattorino di professione, Giappa shapa 6/7 tavole all’anno nel suo laboratorio a Fidenza. Pezzi unici e old school, le sue tavole non sono solo bellissime da vedere, ma anche da surfare. Aggiunge dettagli preziosi con stoffe e disegni.

Grande appassionato di longboard ha portato e testato le sue tavole in giro per il mondo, di spot in spot. La sua meta preferita: il Portogallo. Giappa è anche uno skater ed è da quì che è nasce la sua passione per il surf. Skateare è forse il gesto che si avvicina di più a quello che si fa in acqua.

Giappa si occupa anche di riparazioni, in gergo “ding repair”. Tutti i surfisti della zona si rivolgono a lui per far aggiustare le loro tavole. E’ diventato un vero e proprio punto di riferimento per gli appassionati di questo sport. Da qualche anno si diverte a portare in giro i suoi amici a surfare organizzzando dei veri e propri surf trip dove lo scopo del viaggio è divertirsi e surfare in compagnia. Lo shaper a cui si ispira è Daniel Creignou, francesce della côte basque

(Parla Anna Brigotto) << Ho avuto la fortuna di passare un intero weekend all’interno del suo laboratorio; ha lavorato ad un fish old school. Vederl all’opera ti fa venire voglia di surfare le sue tavole e provarle, le pensa e le fa immaginando dove andrà a surfare, al tipo di mare che troverà, insomma tutto è studiato nel minimo dettaglio. Mi spiegava quanto sia importante tener conto delle caratteristiche del surfista e del mare, ad esmpio se si userà la tavola nell’Oceano e nei nostri mari o se il surfista è molto alto o se surfa alla vecchia maniera, con il peso spostato all’indietro. Insomma tutto è calibrato alla perfezione. Ora non mi resta che aspettare che la resina sia asciutta e provarla in mare. >>